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Guinna Expeditions - Bamako - MALI
BPE 2018 Bamako
MALI
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  • Perché il Mali?
    Ubicato tra il Sahara (nord) e le pianure del Sahel (sud), il Mali è la culla degli imperi dell’Africa Occidentale e quindi della cultura di questa regione. È una terra dove le ricchezze culturali e naturali sono senza paragoni. Unico per la varietà dei suoi paesaggi: montagne e dirupi, pianure e deserti, spazi selvatici spogli e zone con una vegetazione lussureggiante, il Mali vi stupirà con siti naturali magnifici. L'abbondanza delle civiltà e delle tradizioni non ha equivalenti. Sono tutte diverse tra di loro, hanno solo in comune la cordiale accoglienza dei viaggiatori: da Djenné, la magnifica, a Mopti, la Venezia del Mali, senza dimenticare la misteriosa Timbuctu e l’affascinante paese Dogon, ovunque possiate andare, sarete sempre sorpresi dalla bellezza, dal calore e dalla cordialità degli abitanti.
     

  • GEOGRAFIA
    La Repubblica del Mali è grande circa 6 volte il Regno Unito. Il Mali è anche il più grande paese d’Africa occidentale, con i suoi 1 240 000 km2.
    Ufficialmente chiamato Bilad es-Sudan il cui significato è "Terra dei Neri", il Mali si trova nel cuore dell’Africa Occidentale, tra Sahel, il golfo di Guinea, l’Africa del Nord e la regione sub-sahariana. Si estende per circa 1500 km da nord a sud e 1800 km da est verso ovest; senza accesso al mare, ha frontiere con sette paesi: il Senegal, la Mauritania, l'Algeria, il Niger, il Burkina Faso, la Costa d'Avorio e la Guinea.
    Il territorio è segnato da forti variazioni geografiche che dividono il Mali in due parti principali:
    - La regione delle montagne e delle valli, nelle aree periferiche del paese:
    - gli altipiani di Kaarta e di Bamboul (400 a 600 m);
    - i monti Mandingue (400 a 800 m) nel sud-ovest
    - il massiccio di Kendougou (600 a 800 m)
    - l’altipiano di Bandiagara (200 a 500 m) nel sud;
    - il massiccio di Gandamia (1080 m) e qualche massiccio isolato nel nord-est;
    - il massiccio Adrar-des-Ifoghas, che collega l’Hoggar algerino al nord-est, la cui vetta più alta, il monte Hombori raggiunge i 1155 metri.
    - La vasta pianura centrale dove si trovano alcuni affascinati siti di interesse naturalistico:
    - la zona sudanese al sud che rappresenta il prolungamento delle foreste della Guinea;
    - la banda saheliana dove la savana tenta di fermare la desertificazione;
    - il delta centrale del Niger;
    - le regioni sub-sahariane, porte del vero deserto.

    Le principali particolarità del Mali sono la presenza dei fiumi Niger e Senegal - i due più importanti fiumi dell’Africa Occidentale - e dei loro affluenti. Questi due fiumi, fonte di vita, irrigano solo le regioni del centro e del sud. La vastissima zona del nord è esposta all’avanzata veloce del deserto. Il fiume Senegal (1720 km) è costituito da due affluenti, il Bafing e il Dakoy che si uniscono a Bafoulabé; questi fiumi nascono rispettivamente nel Fouta-Djalon e nell’altipiano situato a nord-ovest del Siguiri.
    Il Niger, la cui sorgente si trova in Guinea, ha un lunghezza di 4200 km. Scorre attraverso il Mali per una distanza di 1400 km, ed è all’origine di quello che viene chiamato il delta fluviale. Nella suo corso superiore, il fiume dei fiumi è conosciuto sotto il nome di Djoliba.
    Il territorio lungo il fiume è principalmente costituito da savana e pianure sabbiose, per il 65% desertico o semi-desertico. Il fiume scorre attraverso il cuore del Mali, esce dal suo letto tutti gli anni, permettendo per sei mesi all’anno la presenza di pascoli e una conseguente attività pastorizia. Grazie alle sue dimensioni e alla portata d’acqua dei suoi fiumi (20000 km2 di acqua per il solo Mali), il paese si era guadagnato la riputazione di "granaio dell’Africa Occidentale" durante il periodo coloniale. Purtroppo, malgrado il potenziale, la siccità e la desertificazione crescono – anche a causa di un errato sfruttamento della pastorizia – e la vita dei contadini del Mali è sempre più difficile.

     

  • LA POPOLAZIONE E I POPOLI
    Il Mali conta circa 11 milioni di abitanti che vivono in maggioranza nelle zone rurali. L’80% ha solo la coltivazione della terra come mezzo di sussistenza. Alcuni allevano il bestiame, altri vivono di pesca.
    La popolazione del Mali comprende ventitre gruppi etnici, per il 73% è sedentaria e per il 27% nomade.
    I principali gruppi etnici sono:
    - I Bambara, il più importante gruppo etnico del paese (30%). Sono concentrati principalmente attorno a Segou e Bamako. La maggioranza è costituita da agricoltori; ma sono anche eccellenti artigiani. La loro lingua è parlata in tutta l’Africa occidentale.
    - I Malinké rappresentano un gruppo piuttosto omogeneo di origine incerta; vivono nella regione di Bamako. Per la maggioranza sono agricoltori di fede animista.
    - I Sarakole o Soninké, originari del vecchio Impero del Ghana, abitano in maggioranza la zona della frontiera del nord-ovest.
    - I Songhay, molto potenti nel passato, sono agricoltori che vivono nella regione del delta.
    - I Bozo occupano la zona centrale del delta, hanno il monopolio della pesca tra Djenné e il lago Debo.
    - I Peulh o Fulani sono nomadi che allevano bestiame. Originari del nord-est, circolano tra il Tibesti e l'Adrar, Fouta-Djalon e Adamaoura. Sono una delle principali tribù del sud-Sahara, la loro economia è basata sul bestiame e l’allevamento di zebù.
    - I Tuareg sono anche molto conosciuti sotto il nome di "uomini blu" del deserto. Percorrono le regioni desertiche per trovare l’acqua per il loro bestiame. Fieri dei loro antenati berberi, hanno sempre combattuto gli "uomini neri". Oggi, alcuni di loro hanno dovuto abbandonare la loro vita nomade per una vita sedentaria.
    - I Dogon vivono lungo i 200 km del dirupo di Bandiagara, che è uno dei siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Si stima che siano circa 250 000.

    Una tale ricchezza culturale ed etnologica, facilmente accessibile ai viaggiatori, è una delle principali attrattive del Mali.
     

  • LA STORIA
    L’attuale Mali è la conseguenza delle vicende storiche dei vasti imperi sviluppati attorno al lussureggiante delta interno del Niger. Al massimo del suo splendore, l’Impero medievale del Mali era uno dei principali fornitori dell’oro destinato a Timbuctu. La "porta del deserto" era un centro famoso per il commercio di oro e preziosi, per la cultura e l’insegnamento dell’Islam; una città leggendaria che ospitava una delle più importanti biblioteche del mondo medievale.
    L'Impero del Mali, che è esistito dal XIII° secolo alla fine del XV° secolo, succedendo all’Impero del Ghana (III° secolo prima di Cristo fino all’XI° della nostra era). Il Mali era uno stato all’interno dell’Impero del Ghana e raggiunse il massimo del suo splendore dopo la caduta del Ghana a causa delle lotte intestine e dell’invasione dai musulmani almoravidi.
    Tra l’XI° secolo e il XV° secolo, l’Impero del Mali aveva il suo centro sulla vallata dell’alto Niger, tra Kangaba (Mali) e Siguiri (Guinea). L’Impero conobbe ore gloriose sotto il regno del leggendario re Sun Dyata, il "re Leone" , che scelse il nome del suo impero, Mali, dal nome del più potente animale sull’acqua e sulla terra: l’ippopotamo. Più tardi, un altro grande capo chiamato Mansa Moussa (1307-1332) estese le terre dell’impero. Il suo regno andava dall’Atlantico alla foce del Niger, dalle foreste della Guinea al sud del Sahara. Dopo di lui la potenza del Mali cominciò ad indebolirsi, Songhay, una volta importante centro di commercio dell’impero, dichiarò la sua indipendenza. L'Impero Songhay di Gao (XV°-XVI° sec.) divenne velocemente la più potente forza militare dell’Africa Occidentale e si estese considerevolmente, dall’Oceano Atlantico fino al Lago Ciad. Fu il regno più vasto e più potente di tutta l’Africa Occidentale. I secoli dall’XI al XVI furono "il grande periodo dell’Africa nera" ma l’Impero Songhay fu purtroppo anche l’ultimo impero africano.
    La ricchezza delle miniere di oro e di sale attirò gli invasori e, nel 1591, l'aggressione venuta dal Marocco fu all’origine della fine dell’egemonia Songhay e dell’unità del Sudan Occidentale.
    Fino alla colonizzazione europea del XIX° secolo, il Mali fu il teatro di scontri tra più reami: i Bambara di Segou (1660-1862) e di Kaarta, il reame Peuhl di Macina, l'Impero Toucouleur di El Hadji Oumar. Ma nessun di loro minacciò mai l’indipendenza e la supremazia commerciale e culturale di Timbuctu e di Djenné, "le due metà della stessa città".
    La colonizzazione francese iniziò verso il 1850. Nel 1899 il Sudan Occidentale e l'Africa Occidentale francese furono divisi in più province piccole e deboli: il Sudan francese (l’attuale Mali), il Senegal e la Guinea.
    Il Sudan fu una colonia francese fino al 1956. Divenne indipendente il 22 settembre 1960, sotto il governo di Modibo Keita e prese il nome di Repubblica del Mali. Malgrado gli sforzi del governo per costituire una economia solida, raggiungere l’autosufficienza alimentare e sviluppare lo sviluppo delle risorse naturali, senza tralasciare la protezione dell’ambiente e l’educazione, il Mali è tuttora oggi uno dei paesi più poveri d’Africa.

     

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